Recensioni

Guardando le opere di Peppe Luongo ad una prima osservazione veloce o svogliata si potrebbe pensare di trovarsi davanti alle opere di un pittore che faccia una facile retrospettiva. Ma ad una più attenta analisi della lettura compositiva e tecnica,ci si rende conto di trovarsi davanti al lavoro di un pittore vero.
Un pittore che fa della sua semplicità personale un mezzo tenace e complesso per la realizzazione dei suoi quadri. Spesso le opere sono di piccolo formato,altre volte di grosse dimensioni ma in entrambi i casi Peppe Luongo non travalica mai quelle che sono le sue peculiarità pittoriche:la cura del dettaglio descrittivo e la delicatezza cromatica. Leggere la gamma della sua scala tonale è come ascoltare una melodia che pur variando nei toni e nei volumi resta sempre nella freschezza e nella immediatezza della melodia stessa. I suoi punti di riferimento,certamente non sono da ricercarsi nella tradizione più prossima della pittura napoletana,come quella della scuola di Resina o degli anni cinquanta sessanta. I suoi riferimenti vengono da più lontano,i suoi occhi sono rivolti più verso gli "Achille Vianelli" o verso i "Carelli" che gli "Attilio Pratella" o "Irolli",senza per questo dover rinunciare alla lezione di questi grandi maestri di una tradizione pittorica che resta il caposaldo di una scuola della quale Peppe Luongo è certamente il continuatore,più sincero ed accreditato.
Carolina Mantellini

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